Per il CEO della fondazione Come and See Stan Jantz, il film aveva un sapore familiare, ma non la lingua.
Seduto in un teatro di Varsavia, si guardava intorno nella sala e vedeva gente che rideva e piangeva per le stesse scene che avevano fatto ridere e piangere anche lui guardando The Chosen, la celebre serie in streaming che racconta la vita di Gesù attraverso gli occhi dei Suoi discepoli. Quello è stato il momento della verità per Jantz. Il vero banco di prova per una traduzione – al di là della sola accuratezza – è raggiungere il cuore delle persone. “La traduzione deve anche essere bella”, ha dichiarato Jantz alla rivista Christianity Today. “È un’arte, oltre che una scienza”.
Finora Come and See ha doppiato o sottotitolato The Chosen in 50 lingue. E prevede di farlo in altre 550.
Nessuna serie TV è stata mai doppiata in un ventaglio di lingue così ampio. Poche serie vengono doppiate in un numero di lingue significativo, perfino in un’epoca in cui gli spettatori di programmi tradotti sono aumentati vertiginosamente, grazie ai piani di diffusione globale dei servizi di streaming. Netflix è in grado di doppiare le serie in più di una trentina di lingue ma per lo più in francese, tedesco, polacco, italiano, turco, castigliano, spagnolo sudamericano e portoghese brasiliano. Alcune serie molto famose vengono ricreate in un’altra lingua, come la serie Suits, che ha le sue versioni in giapponese, coreano e mongolo.
Baywatch, interpretata da David Hasselhoff e Pamela Anderson, è stata tradotta in 34 lingue. Era questo il record, finché Come and See non ha iniziato a realizzare le versioni doppiate di The Chosen.
Non ci sono grossi guadagni nel doppiaggio, perciò le imprese a scopo di lucro si impegnano fino a un certo punto. Un’organizzazione no profit come Come and See può fare di più.
Il gruppo vuole tagliare il traguardo di 1 miliardo di spettatori con la serie, affinché The Chosen possa avvicinare le persone a Gesù e portarle alla fede. Come and See è diventata partner di The Chosen per la traduzione del programma rivolta a tipologie di pubblico che altrimenti non vedrebbero mai Gesù camminare sulle acque, guarire i malati e predicare la Buona Notizia nella loro lingua.
“È una sfida enorme”, ha dichiarato Jantz, “ma stiamo constatando che è un obiettivo tremendamente importante”.
Le versioni doppiate di The Chosen sono attualmente disponibili su un’app. Come and See impiega dai 3 ai 5 mesi per tradurre una stagione della serie in una nuova lingua. Per velocizzare il processo, il gruppo si avvale di agenzie specializzate in traduzione.
Come avviene per i progetti di traduzione della Bibbia, Come and See ha dato priorità alle lingue di maggior diffusione, potenzialmente in grado di raggiungere e avere impatto sul più alto numero di persone.
“Ma ci sono quelle che chiamerei eccezioni”, ha commentato Jantz.
Una delle prime 50 lingue in cui la serie è stata tradotta è il malgascio, parlato da circa 25 milioni di persone in Madagascar e nelle isole Comore. Al doppiaggio in questa lingua è stata data priorità su espressa richiesta del presidente del Madagascar, Andry Rajoelina.
“Rajoelina aveva visto la serie e voleva che tutti i suoi concittadini potessero fare altrettanto”, ha aggiunto Jantz. È abbastanza comune sull’isola africana che i programmi TV siano sottotitolati, ma molte persone in Madagascar non sanno leggere. Rajoelina voleva che anche loro potessero capire The Chosen.
La serie è stata doppiata in malgascio nel 2023. A quanto pare, è la prima serie in assoluto che sia stata doppiata nella lingua dell’isola. L’impatto che ha avuto è stato straordinario.
“Gli effetti proseguono ancora oggi”, ha dichiarato Jantz. “È passato quasi un anno da allora, ma raccogliamo ancora testimonianze di come questi episodi tradotti stiano arrivando in luoghi remoti. È davvero una cosa emozionante da vedere”.
La traduzione più guardata in assoluto di The Chosen è finora quella in portoghese brasiliano. I primi due episodi della 4a stagione sono stati proiettati su 1.100 schermi in tutto il Brasile e visti da 275.000 spettatori.
“La nostra preghiera è che questa serie sia usata da Dio perché abbia un impatto significativo in tutto il mondo e doni a molti la speranza che si trova soltanto in Gesù”, ha riferito per e-mail a Christianity Today Rick Dempsey Sr., vicepresidente del gruppo Come and See.
La traduzione è però una sfida. Come and See non solo deve valutare il potenziale numero di spettatori interessati a guardare The Chosen in un’altra lingua, ma deve anche capire se la tecnologia necessaria è disponibile in un’area dove il pubblico potrebbe guardarla. Dempsey ha definito questo aspetto la “vitalità digitale” di una lingua.
Quando Come and See decide di tradurre The Chosen in una nuova lingua, per prima cosa cerca pastori, traduttori della Bibbia e studiosi della Bibbia che parlino quella lingua.
“Ogni qual volta il copione inglese prevede una citazione testuale dalle Scritture, è essenziale assicurarci che si attinga al testo corrispondente nella traduzione biblica della lingua in questione”, ha aggiunto Dempsey. “Per garantire coerenza nei riferimenti, annotiamo il libro, capitolo e versetto della Bibbia da cui è tratta la citazione”.
Occorrono poi dei madrelingua e dei linguisti che aiutino con le espressioni idiomatiche inglesi. Pensiamo a espressioni come bersagli ambulanti o filo dei pensieri – o perfino “nato di nuovo” – che possono essere male interpretate se non rese in modo accurato” .
Uno degli esperti che ha collaborato è Imed Dabbour, poeta e giornalista cristiano tunisino. Dabbour ha iniziato a guardare The Chosen con i suoi figli durante il periodo di lockdown dovuto al COVID-19 e se n’è innamorato.
“Il messaggio cristiano straordinario della serie parla da sé, specie attraverso la rappresentazione autentica che offre di Gesù e la storia avvincente e particolare di Matteo, che personalmente mi ha molto parlato”, ha commentato. “Quando sono venuto a conoscenza di un progetto per la traduzione della serie in arabo, mi sono sentito in dovere di propormi e contribuire concretamente”.
Come Jantz, anche Dabbour crede che l’accuratezza sia importantissima ma ritiene che il banco di prova di una traduzione sia la sua capacità di cogliere le sottigliezze della lingua e raggiungere le persone sul piano delle emozioni.
“Ci sforziamo di veicolare in modo efficace il messaggio originale a un pubblico mediorientale rispettando al contempo le sfumature culturali. È un equilibrio delicato”, ha aggiunto. “Raggiungere spettatori di origini diverse attraverso la serie nella loro lingua madre è un mezzo straordinario per toccare i cuori e accendere la curiosità, che potenzialmente li spingerà ad approfondire ulteriormente le Sacre Scritture”.
Kyle Young, responsabile dell’area marketing e distribuzione di The Chosen, ha dichiarato che la serie ha raggiunto attualmente i 200 milioni di spettatori. Il numero di visualizzazioni al di fuori degli Stati Uniti è ora superiore ai dati del Paese stesso, in particolare in Brasile, Messico, India, Polonia e nelle Filippine.
“Abbiamo assistito a un’esplosione di The Chosen in tutto il globo”, ha riferito a CT. “Se il lavoro di traduzione fosse stato scadente, certamente non avremmo ottenuto questo livello di coinvolgimento. È un aspetto cruciale per il successo internazionale della serie”.
The Chosen dovrebbe concludersi fra tre stagioni. “La traduzione della serie in altre 550 lingue proseguirà anche negli anni successivi, invece”, ha commentato Jantz. Per lui, ne vale la pena, perché la serie è molto più di questo. Quelli che la guardano potrebbero diventare non dei semplici fan, ma dei seguaci di Gesù.
Traduzione a cura di Angelica Perrini.